Il mio approccio
La sofferenza è la cosa più preziosa che abbiamo.
L’approccio cognitivo-costruttivista si focalizza principalmente sugli aspetti della conoscenza personale, ovvero sulle modalità con cui ogni individuo si rappresenta e si racconta il mondo.
Tale approccio presuppone che ciascun individuo sia un attivo costruttore di significati personali, che gli consentono di sperimentare quella che definisce come realtà.
Il terapeuta parte da questi significati e ne co-costruisce di nuovi e condivisi insieme al paziente, offrendogli l'opportunità di scoprire nuove prospettive di esistenza.
L'orientamento mindfulness mi consente di applicare ancor più profondamente questo approccio, grazie alla coltivazione della consapevolezza del presente. Si lavora quindi sul "qui e ora", in un assetto mai giudicante, bensì di ascolto e accettazione del proprio corpo e della propria mente.
Il paziente è al centro ed è l'unico ad essere l'esperto di sé stesso e della sua storia.
Il lavoro terapeutico si articola in due direzioni:
l’utilizzo di strumenti e tecniche orientate alla problematica, per insegnare al paziente come conoscerla e gestirla al meglio;
l'esplorazione delle modalità con cui ogni persona dà significato agli eventi di vita, volta ad aumentare la consapevolezza sui propri meccanismi e schemi.
Come persona e come terapeuta, ogni giorno di più, mi accorgo di quanto la sofferenza sia il più grande e saggio maestro dell'essere umano. Perché ci consente di esplorare noi stessi e il mondo, di conoscerci e di fortificarci.
Il cammino di conoscenza di sé e della sofferenza è faticoso e ci presenta numerosi ostacoli, che tavolta possono sembrarci insormontabili e farci paura.
Il compito del terapeuta è quello di accompagnare il paziente in questo viaggio in due alla scoperta di sé stesso, insegnandogli a riconoscere le proprie emozioni, i propri pensieri e comportamenti e, in generale, il suo funzionamento personale.
In questo modo, la persona può imparare a costruire la sua "cassetta degli attrezzi", sempre più ricca e variegata di quegli strumenti necessari ad affrontare le difficoltà della vita, dalle più piccole alle più imponenti onde dell'esistenza.
E così, imparare a camminare, sentendosi sempre sicura delle proprie gambe.
Iniziare un percorso terapeutico è una prova d'amore nei nostri stessi confronti e ogni giorno è un buon momento per cominciare.
Diceva il Buddha: "Ogni mattina nasciamo di nuovo. Ciò che conta di più è quello che facciamo oggi."